| Maro Gorky, Cycladic Night, © 1987, |
L’Amore ha molti fuochi.
Approssimati, tu
fra i santi e le catene.
E gli occhi fai visibili
come un cuore col chirurgo
come le balene pilota d'inverni esangui.
So come starò senza percorrerti le mani.
Ti avrò in ogni sguardo
di poiane leggere e lacustri.
Sarò l’intercettore dei voli rossi delle foglie.
Abbacinato a piangerne la morte onesta
nel mio vestito nuovo
in un mare di radure.
Ricorderò che accarezzarti
era come starmene in un mare volando sui coralli
nel grande canto del mondo
nel qui ed ora.
L’Amore è il vasaio
e la sua pioggia granula a precipizio.
E più le esponiamo i visi, più cerchiamo le parole.
Le derelitte, le impronunciate,
illibate insillabate nei rivoli eterni del riposo.
Sei stata verbo sigillato
chiuso nell’anima di un leccio.
Suono di vento tubolare
alzato dalla maestà d’organi
in senso contrario al magnete della terra.
L’Amore ha molti fuochi
primo fra i quali il mondo.
E come il mondo mi volli.
Esanime finche non fui
partorito da una donna.
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