| Ariane Njio, Großwald Dämmerung Moostraum. © 2011 |
L'amore ha tronchi
e radici arroccate in rapide
dove i passi
distillati e fatali
distillati e fatali
del semprefreddo Reno
riconoscono la via.
Rimasi tanto e tanto
nell'attesa d'acqua
per tergervi i fili d'erba
così che risuonassero
nel bacio del passaggio.
Ti ho avuta, mia saggia neve.
Nell'infuso sogno
di come si diventa
piani e onesti
aspettando
ogni giorno
la razione di quel giorno.
Rimane il cammino di due alberi.
Da Sciaffusa al lago pensile
fino agli occhi fatti mari
di quando mi guardi
e nella voce l'ora precisa
di saperci.
Il vento urta le rive
apostrofa i viandanti
muti sui cartigli silenti
senza rimedio
rimasti d'improvviso senza mondo.
Sono poeti che la bellezza disarciona
coloro a cui la parola manca
nell'esatto momento dell'azione
con versi rantolanti di dolore.
Non parlo di te
ma a te come foglia
di vene esili
che chiede vita
nel conto esatto dei suoi resti.
Perché nei cari margini del detto
nelle promesse
recluse in una conca di germanio
gemmò quel minimo
sempiterno
che ci demmo.
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