martedì 3 giugno 2014

Le campane di tutto agosto

Vladimir Kush, Ocean (www.vladimirkush.com)

Se ci fosse un ‘ora
in cui stendermi e chiamarti  il nome
scegliendo una lingua indecifrata.
Per esempio, dirti amore mio in armeno
dirti che quando è troppo notte
quando c’è miscuglio di ululati
e la troppa allegria di donne e di soldati
quando parlano a distesa le campane
per tutto agosto
sera e mattina
dirti che sono là mischiato nella folla.
E dirti che vivo
come a reggere il sudore di una serra
come un rampicante a filo perenne di grondaia
come neve accigliata sui dirupi
in attesa dell’orma di una mano.
Sai
i racconti dei vecchi dicono saggezza.
Di come si cuoce il pane sulla lava
come se cibarsi
dipenda da un vulcano che si quieta.
So in quali nidi ritrovarti.
Dai capelli slegati del salice sceso a riva.
Per cui fra terra e acqua
saprò il tuo volto e nome.
Ma intanto lascia che i campanari avvisino
i pendii di tutto agosto
per cercarti.

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