| Marisa Martinez, Bar-ce-lo-na, 2004 (www.marisamartinez.com) |
Guidami con lo sguardo
sul celeste della volta.
Svetterà il cielo di stelle iridi.
Sicché mi basterà davvero poco.
Due occhi, diciamo
per mutarti in liquido pianeta
e sfociarti
con ogni lettera del fiume che mi sento.
O forse sarò io stesso
l'elenco telefonico dei numeri frattali
che a comando compongono i colori.
Prima il verde sfaldato di occhi
la punta regolare delle labbra
il microclima della pelle
nel tuo sonno sereno e senza usure.
Labradorescenze
poi
evocheranno, da vita, vita
e notturne aprirà le acque l'Urumea
per partorirti grano da terra.
Mi riconoscerai allora
nel solco insonne scosceso
che avrò in volto.
E mi saprai abitandomi le dita
come aghi di bussola
le maree.








