| Roger McKasson, Window of Dreams © 2010 |
Sa di te il dormiveglia.
Quell’alito di sole nella neve
sulla piccola soglia di sorriso.
Lo sa il cuore
quando fermenta o quando tace
senza partorire.
I progressi del battito li vedi
dal passo accelerato dello sguardo
dalla trovata gemma di parola
nell’utero di un altissimo tratturo.
Vedi d’improvviso marinai
e solchi pacifici nell’erba.
Nuvole farsi roveti
e indistinti semi
che avranno nomi umani.
E poi lame di pioggia
insieme al sonno.
Mi vedrai.
Un piccolo ventoso cencio
bandiera di campanile illesa
supersite della sempre ultima guerra.
Farmi ninfea fra il terzo cantone e il quarto
impavesando chiatte placide
in perenne esilio dalla terra.
Di me diranno
i sottotitoli del mondo
e i canti piccardi
dell’adolescenza a ritroso
del tempo sempre sottratto a ciò che resta.
Ma qui s’inizia il
mondo.
Dal semplice incalzarsi
di due che tagliano i cerchi all’acqua
cercandosi le dita.
Prima
poco prima che un fiume sbocchi
dal grembo immacolato del pianeta.
